sabato 13 settembre 2014
ore 18,30
ad OZU
Vita, morte e miracoli del 1799
di e con Alfonso SessaSiete pronti ad essere catapultati corpo e anima nel bel mezzo di una straordinaria esperienza teatrale/gastronomica di banchetto rivoluzionario?
Sì, effettivamente detta così sembra un po’ contraddittorio, ma la vita spesso lo è: le cose non sono quasi mai come sembrano e l’altro lato della medaglia è spesso assai più sconvolgente di questo, che già non è male…
Insomma, sabato 13 settembre 2014, casa OZU insieme a tutti i suoi abitanti, sia stabili che occasionali, sarà teletrasportata 215 anni indietro e un po’ più a Sud per diventare il teatro di “Vita, morte e miracoli del 1799” testo scritto e interpretato da Alfonso Sessa.
Vita Morte e Miracoli del 1799 ha avuto una lunga “gestazione”. L’autore ha partorito il testo nel 2007. Il neo-nato ha cominciato a vedere la luce con una prima messa in scena al teatro “Vicolo Primo” di Poggio Moiano nell’ambito del Circuito teatrale “Il Cammino dei Racconti” diretto da Duccio Camerini. Nel 2008 ha mosso i primi passi al Teatro Argot, nel 2009 ha camminato per ventuno giorni al teatro dell’Orologio di Roma. Oramai maturo debutta al teatro Valle di Roma il 15 novembre 2011 sempre accompagnato dall’occhio premuroso di Duccio Camerini.
Di più non diciamo adesso perché è un segreto. E come tutte le rivoluzioni va preparata di nascosto.
Quello che possiamo già annunciare è che la tavolata rivoluzionaria prevede solo 25 posti, e che per prenotarne uno o più è necessario farcelo sapere in anticipo per email o per telefono o come vi pare. Infine ricordate che come ogni rivoluzione, anche questa ha un “prezzo”, trentacinque euro, oppure la forca reazionaria.
Mentre Alfonso porterà in scena “Vita, morte e miracoli del 1799”, il famigerato Ciro O’Pacco vi allieterà con una cena superlativa (speriamo): “A tavola con Eleonora Pimentel”.
Forse lo sapete già, ma non importa lo diciamo lo stesso, Eleonora nacque a Roma, in via di Ripetta, il 13 gennaio 1752 da genitori portoghesi. Si trasferì a Napoli nel 1760 e da quel punto in poi le sue vicende sono note…
La cena quindi sarà certamente “napoletana”, ma come preparata da un “monsù”, quindi forzatamente fusion come è tutta o quasi la cucina partenopea. In ricordo, però, dei suoi natali romani e della nazionalità dei genitori, ci saranno delle sorprese, spero ottime, che saprete certamente apprezzare.
potete prenotare inviando il form qui sotto
oppure mandando una mail a ozuculturalcentre@gmail.com
oppure telefonando allo 0765.885027